martedì 24 marzo 2015

La triste storia delle case di campagna abbandonate

Se come me amate la campagna e la visitate centimetro per centimetro, con la curiosità per ogni fiore selvatico, ogni pianta e vi fate abbindolare dai colori e dalle varietà degli uccellini che cinguettano , allora, non potete non aver notato le innumerevoli case e ruderi che ci sono abbandonati . Sarà effrazione , sarà quel che volete , una cosa che amo fare , e visitare quasi come fossero un museo , queste rovine . 
Col pericolo che cada qualcosa in testa , ma con la curiosità di un bambino , mi piace cogliere ogni particolare e ricostruire la storia di chi ci ha vissuto , o che sicuramente è passato di li anche per poco .
Raccontano una storia , storia di chi ha avuto una passione , ma non ha avuto nessuno che potesse continuarla.
Storia di chi ha sacrificato ore nella cura delle piante , che ormai sono solo dei legni dimenticate e vivono grazie alle pioggie , stanche ormai , di dare i loro frutti. 
Storie di antiche porcilai, antichi pollai , dove quasi quasi , si riesce ad immaginare gli animali che corrono felici. 
E poi trovi qualche libro , abbastanza datato , ormai cibo dei topolini che abusivamente hanno occupato la dimora : e in quel libro , c'è sempre un nome , che è rimasto li impresso , come dire, non scordatevi di me , ci sono stato , ho creato tutto questo e almeno io non voglio essere dimenticato .
Racconta la mia storia , racconta chi ero: racconta che ogni giorno viaggiavo con il mio asinello per dare l'acqua alle olive . Racconta di quando venivo con mia moglie a raccogliere le uova , di quando i miei figli giocavano nel cortile , e tutti sudati si sedevano poi nella piccola cucina , davanti a questo grande caminetto .
Racconta che andavo poi in bici sino al mio orticello, e che anche se arrugginita , la mia bici è bella come un tempo .
Racconta che ci ho provato , ad insegnare l'amore per la campagna ai miei figli , ma che quando sono cresciuti e io ormai vecchio , pensavano solo che fossi un vecchio pazzo, e hanno insistenti tanto per vendere tutto; racconta che ho desistito , perché in fondo, dentro al mio cuore speravo e pregavo che un giorno avessero coltivato come me quella passione; racconta che una volta che me ne sono andato , hanno lasciato tutto al l'abbandono , e ora tu sei qui , a scrivere la mia storia . 

sabato 21 marzo 2015

Perché sono Un Pastore

Dal lato fiscale , essere un Allevatore , è un lavoro autonomo.
E no , e qui che si sbagliano ! 
Lavoro autonomo ? Questo è un lavoro dipendente , dove i tuoi animali sono i tuoi datori di lavoro , ti danno l'orario e non ti danno il giorno di riposo, non ti danno le ferie e tantomeno la malattia ... E questo,lo chiamate lavoro autonomo ? 
Chi è il pazzo che farebbe un lavoro simile ? 
Il pazzo pastore...e lui credetemi,ci guadagna tutto: è questa l'enorme differenza tra un lavoratore e il pastore ....
Il pastore è vero non sarà  triste per il lunedì,
non sarà triste per un capodanno o una pasqua lavorata,
perché quello che fa tutti i giorni, 
per lui non è un lavoro ,
per lui è amore verso i propri animali , che lo rendono felice e lo gratificano con quello che gli regalano ogni giorno.
Fare il pastore è un lavoro in cui si stringe il contatto con la natura, 
fare il pastore è tramandare il tuo sapere ai tuoi figli, e sperare che continuino a tramandarlo ai loro rispettivi figli.
Fare il pastore è alzarsi ogni mattina con un obiettivo e coricarsi la sera contenti per averlo realizzato.
Fare il pastore è litigare con il tuo collega pastore , perché se A=B, per il tuo amico non sarà mai così , ma sarà B=A :)

Fare il pastore è tutto , e per chi non lo è, è difficile da capire .
Ho deciso di vivere per i miei animali , perché loro mi danno tutto.
Ho deciso di stare con loro sotto la pioggia, di prendere assieme a loro un po' di sole, di mettere i piedi nel fango e di pulire la loro casa.
Ho scelto di essergli vicino quando diventeranno madri per la prima, seconda terza volta e sempre, di pulire il nasino dei loro piccoli appena nati se non dovessero riuscire a respirare;
Ho scelto di essere la loro capobranco, e di portarli in posti sempre ricchi di cibo; ho deciso di dedicargli il mio tempo e la mia vita , e se mi chiedete e vi chiedete ancora il perché , allora , non avete capito chi è il pastore .



venerdì 20 marzo 2015

Riparo per le pecore, ma le pecore sono tutte uguali ?

Le risposte alle vostre domande

Riparo per le pecore
Partendo dal presupposto , che chiunque voglia avere degli animali  da allevamento , debba aprire dei registri aziendali che certificano l'esistenza a tutti gli effetti di un allevamento anche per pochi capi, certificazione che rilascia la ASL dopo le dovute verifiche .
In base alle intenzioni , quindi che vogliate gli animali per creare un reddito , o per un fabbisogno famigliare, per la detenzione di questi animali , è necessario e viene richiesto un ricovero, (anche Per gli allevamenti allo stato brado)

Per sapere come muoversi per la creazione dell'Allevamento cliccate qui:
http://pastoresardo.blogspot.it/2015/03/come-avviare-un-allevamento.html?m=1

Per quanto riguarda gli ovini, un recinto realizzato con delle reti agro pastorali, altezza 1mt 1,5mt , con struttura di ricovero possibilmente realizzata con materiali diversi dal legno, che io sconsiglio assolutamente in quanto l'animale tende a rosicchiarlo (a meno che non si tratti del tetto, il che gli viene un po' difficile ;) )

Il miglior riparo che si possa fare, è certamente con blocchetti , o mattoni rinforzati (gli animali che fanno gregge, strutture troppo deboli le buttano giù)
Sia per riparare dal vento che dalla pioggia , con le dovute finestre o spazi per l'accesso dell'aria .
Importantissima , e da non sottovalutare la lettiera.

Nel periodo estivo, io personalmente utilizzo poco la stalla , lasciando gli animali sotto le piante , ambiente molto più fresco.

Le pecore sono tutte uguali ?

Le pecore non sono tutte uguali!
Si differenziano innanzi tutto per razza , e per destinazione (latte,lana,carni)

Parlando ad esempio, di pecore da latte e di reddito , la razza più indicata è quella sarda .
Ovviamente, anche nella stessa "razza" le pecore sono differenti , è infatti compito del pastore , selezionare i capi.
C'è da dire inoltre, che la stessa pecora , da zona a zona e da pastore a pastore (ovviamente), può cambiare la sua produzione; sia per il metodo di allevamento stesso , che per il clima e la vegetazione presente nel territorio . Curioso no ?






Come Avviare un Allevamento

Allevamento Ovino / Caprino 

La prima domanda che dovete porvi è:
Voglio avviare un'Allevamento per creare un Reddito, o per fabbisogno famigliare ?

Per Allevamento a uso famigliare, s'intende un'Allevamento per AUTOCONSUMO e non per la vendita dei prodotti che si ricavano . La differenza sostanziale, sta innanzi tutto nell'avrrre un numero limitato e molto basso di capi, numero che varia di Asl in Asl; 
La seconda differenza , è l'impossibilità di vendita del prodotto stesso.

Se L'allevamento che si vuole creare è per reddito invece , ovviamente il numero degli animali sarà maggiore , ma anche in base alla disponibilità degli spazi che avete (stalle, capannoni, terreni, luoghi di ricovero) .

Presa questa decisione , potete recarvi nella vostra Asl territoriale per l'apertura dei Registri Aziendali.

Per quanto riguarda gli allevamenti per reddito , i passaggi sono più lunghi : recatevi dal vostro commercialista di fiducia e comunicate le vostre intenzioni :
Vi aprirà la partita IVA (gratuita) e farà l'apertura della vostra posizione alla camera di commercio , come Allevatori . 

Vi farà la dichiarazione di inizio attività, dove dichiarerete tutto ciò che avete, attrezzature, luoghi di ricovero , metodo di mungitura , refrigeranti per latte e tante altre cose . I costi fissi sono 70€ La dichiarazione di inizio attività , e sui 100€ l'apertura alla camera di commercio .

Il costo della pratica, poi dipende dal vostro commercialista . Se siete furbi , astuti , e avete la fortuna di capire qualcosa in ambito della ragioneria , questa pratica potete farla pure da soli, scaricando dal sito web i moduli da compilare , ma sempre legati al commercialista per l'invio del tutto.

Ovviamente queste sono solo linee guida , per farvi capire inizialmente dove recarvi.

Buona Fortuna ! 






sabato 14 marzo 2015

Ci scriviamo su WhatsApp, ci leggiamo in un sms, ci vediamo su Facebook .

Ci scriviamo su whatsapp , ci leggiamo in un sms , ci vediamo su Facebook . 
Oggi viviamo così , online , tra dei diari virtuali . Non ci sono più i diari segreti, ora tutto è pubblico , superficiale , non più intimo e riservato .. Non ci sono più quelle parole non dette , quelle che depenniamo ma rimangono lì, in un pezzo di carta . 
Perché se le abbiamo scritte sicuramente dovevano rimanere impresse, dovevano restare lì, depennate, ancora un pò visibili per essere ricordate . 
Noi oggi, siamo così : una gioventù visibile , visibilissima , priva di qualsiasi senso di pudore , ormai priva anche di quei piccoli segreti da custodire dentro al cassetto. 
Oggi li spiattelliamo tutti su uno schermo di un pc, sull'ultimo smartphone alla moda .
E se non vanno bene come li abbiamo esposti, basta cancellare, e tutto sparisce da lì, ma dalla mente?
È per questo che quelle parole depennate , sono importanti , perché ogni tanto ci riportano con i piedi per terra . 
Per ricordarti che siamo umili, siamo sbagliati, siamo umani .
Allora , non dimentichiamoci di come eravamo , non insegniamo ai nostri figli di essere così scontati , dannatamente pubblici. 
Diamogli un foglio di carta per pasticciare , una figura da colorare , non un Tablet da pestare . Evolviamoci si , ma teniamo da parte quel 20% di noi stessi.

Donna Pastore , Riflessioni al Pascolo